Il Piccolo Principe - Antoine de Saint-Exupéry

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“Le stelle sono illuminate perché ognuno un giorno possa trovare la sua.”

Parliamo del libro di Antoine de Saint-Exupéry

Non ricordo più quante volte ho letto questo bellissimo libro che Saint-Exupéry scrisse nel 1942 a Bevin House, quando si trovava lì con la moglie Consuelo.

La storia, pubblicata proprio il 6 Aprile 1943 a New York, è stata tradotta in tutto il mondo, in più di 250 lingue. Per l'esattezza 270 traduzioni ufficiali. Dal 1943 sono state vendute oltre 150 milioni di copie in tutto il mondo.

Essa narra dell'incontro tra un aviatore rimasto bloccato nel deserto per un'avaria del motore del suo velivolo e di un bambino un po' speciale, quasi magico, il piccolo principe, da cui, appunto, prende il titolo il libro.

È bello perdersi tra le pagine di questo che definirei un capolavoro perché si tratta di una favola che insegna qualcosa di profondo, di misterioso, di reale, di essenziale come la verità.

Molte sono state le frasi tratte da Il Piccolo Principe, la più famosa è di certo: “L'essenziale è invisibile agli occhi”.

Insegnamento che la volpe dà al piccolo principe, una volta che è stata addomesticata. D'ora in poi, la volpe avrà bisogno soltanto del piccolo principe per essere felice. E il loro addio causerà non poco dolore all'animale addomesticato, di certo, si tratta dello stesso dolore che il narratore-aviatore proverà quando dovrà dire per sempre addio al suo piccolo principe.

La narrazione inizia con un disegno, il disegno di un boa che mangia un elefante ma che gli adulti, ormai troppo cresciuti, non riescono a comprendere, scambiandolo per un semplice cappello. Crescere vuol dire dimenticarsi del proprio lato bambino, magico, capace di fantasticare e di vedere anche le cose come realmente stanno. Utilizzando, non gli occhi, ma il cuore.

Le cose realmente importanti, vitali, non sono visibili ma invisibili. È proprio questo l'insegnamento, la morale di questa favola, forse più per adulti, che per bambini. Visto che i bambini sanno già guardare, osservare e vedere le cose nel modo giusto. Solo gli adulti non lo sanno fare perché hanno perso questa capacità fanciullesca.

Leggendo il libro, spesso, si ha l'impressione di vivere ciò che si legge, almeno è ciò che capita anche a me. Non soltanto perché il libro è molto profondo e fa riflettere ma anche perché, a supporto della lettura, ci sono molti disegni dell'autore.

Il viaggio del piccolo principe dal suo asteroide fino all'arrivo sulla Terra è un viaggio che gli farà incontrare solo personaggi un tantino strambi, forse perché tutti adulti, ormai troppo cresciuti? Sta di fatto che il piccolo principe con la sua curiosità e le sue domande che, aspettano sempre una risposta, saprà dimostrare una maturità che farebbe invidia a tutti gli adulti della Terra. Dagli adulti che lui incontrerà sugli altri pianeti non c'è proprio nulla da imparare. E non c'è da stupirsi!

Solo l'amicizia con la volpe ci sarà qualcosa da imparare per il piccolo principe. È questo qualcosa si chiama amicizia. Forse anche qualcosa di più. Amore.

La volpe addomesticata gli farà capire che anche se le rose che lui ha visto sulla Terra sono tutte uguali, identiche in tutto e per tutto, alla sua rosa, quella che ha abbandonato sul suo asteroide, in realtà non è affatto così. La sua rosa è sua e basta, e proprio per questo è una rosa speciale.

Una volta che il piccolo principe avrà capito questo, anche lui si sentirà “addomesticato” nei confronti della sua rosa e vorrà ritornare da lei. Per sempre. Pentendosi di averla lasciata, sola e indifesa sul suo asteroide.

Ma come fare a ritornare? Sarà proprio con l'aiuto di un serpente che potrà farlo...

Tuttavia, a questo punto della storia, anche tra il narratore-aviatore e il piccolo principe sarà successo qualcosa, sarà nato un rapporto di amicizia e il loro separarsi causerà all'adulto molta più sofferenza che al piccolo principe.

Non voglio svelarvi più nulla sul libro, perché vorrei che chi non l'avesse ancora letto, possa farlo con assoluta sorpresa. La stessa che ebbi io nel leggerlo per la prima volta.

Desidero soltanto dirvi che alla fine di questa favola meravigliosa, quando l'aviatore osserverà il cielo, vedrà in tutte le stelle del cielo, solo la stella del suo piccolo principe.

Perché?

Perché durante il racconto i due si sono addomesticati. Sono diventati amici. Solo dall'amicizia possono nascere la memoria, e con essa il ricordo. E si sa, che il ricordo resta per sempre vivo in noi, in eterno.

Chi è Antoine de Saint-Exupéry?

Antoine de Saint-Exupéry è stato uno scrittore e aviatore francese. Nato a Lione il 26 giugno del 1900 in una nobile famiglia, il terzo di cinque figli, era un ragazzino solitario, introverso, spesso malinconico.

La sua passione per gli aerei è nota a tutti. È proprio nel 1912, a soli 12 anni, che sale per al prima volta su un aereo.

Dopo una breve e sfortunata esperienza alla Scuola navale (fu respinto all'esame di ingresso), nel 1921 si arruola nel II reggimento di aviazione di Strasburgo, dove ottenne il brevetto di pilota dapprima civile, poi militare.

Per un breve periodo si ferma a Parigi, dove si dedica a un lavoro sedentario e si lega alla futura scrittrice Louise Lévèque de Vilmorin. Nel frattempo scrive il suo primo racconto, L'aviatore, pubblicato nel 1926.

Il 12 ottobre 1926 viene assunto come pilota col compito di trasportare la posta, da Tolosa a Dakar.

Nel 1930 Saint-Exupéry arriva a Buenos Aires come direttore della linea aeropostale Argentina-Francia. Qui incontra l'amore della sua vita, Consuelo Suncín-Sandoval Zeceña de Gómez, scrittrice, pittrice e artista salvadoregna, che sposa nel 1931. Purtroppo, nel 1932 la compagnia Aéropostale è minata dalla politica e destinata a essere assorbita da Air France. Antoine no sopporta la situazione e torna in Francia, dove si dedica alla scrittura e al giornalismo. Nel 1935 Saint-Exupéry tenta il raid aereo Parigi-Saigon. L'avventura si tramuta in una esperienza sfortunata. Antoine è finito nel deserto libico, dove viene aiutato da un beduino, esperienza che ricorderà spesso nei sui libri.

Nel 1939 il capitano di complemento Saint-Exupéry si arruola nell'Armée de l'air. Vittima di un grave incidente aereo dovrà riparare a New York.

Sarà proprio in piena seconda guerra mondiale (1942) che gli statunitensi decideranno di pubblicare, per primi e in inglese, Il piccolo principe, oggi uno dei libri più venduti. Romanzo in forma di favola sulla educazione sentimentale. Uno dei libri più venduti al mondo.

La morte di Antoine fu per molto tempo piena di mistero, fino a quando Il 7 aprile del 2014 la stampa francese riportò la notizia del ritrovamento, al largo dell'Île de Riou (nella zona di mare dove avvenne la tragedia), a sessanta metri di profondità, dei rottami dell'aereo su cui si trovava Saint-Exupéry quando scomparve durante la missione ricognitiva del 31 luglio 1944.

Fu il ritrovamento di un braccialetto con le iniziali dell'autore, nella zona vicina allo schianto dell'aereo, a dare un'ultima conferma che si trattasse proprio di lui.

Notizie dal web

Sapevate che c'è un parco a lui dedicato e che si trova in Francia?

Tutte le info sul libro, sull'autore e su tanto altro, si possono trovare sul sito http://www.ilpiccoloprincipe.com/oeuvre/lauteur/

Buona lettura e a prestissimo con Gomitoliamo Blog!