Le avventure di Pinocchio - Carlo Collodi

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Le bugie, ragazzo mio, si riconoscono subito, perché ve ne sono di due specie: vi sono le bugie che hanno le gambe corte, e le bugie che hanno il naso lungo: la tua per l'appunto è di quelle che hanno il naso lungo.

Parliamo del libro di Carlo Collodi

Il 24 Novembre del 1826 nasceva a Firenze Carlo Collodi, desidero ricordarlo parlandovi della sua opera più nota: Le avventure di Pinocchio è un libro di Collodi che andrebbe letto e riletto più volte nel corso della propria vita perché ogni volta che lo si legge si trovano delle sfaccettature nuove oppure che, all'inizio, erano semplicemente passate inosservate.

Il libro, pubblicato in Italia per la prima volta nel 1883, è un classico della letteratura per l'infanzia, vuoi anche per ragazzi, in cui vengono narrate le “avventurose peripezie” di un burattino, di nome Pinocchio, nato da un ciocco di legno (donato da Mastro Ciliegia) per mano di Geppetto, detto da tutti Polendina per via della sua parrucca bionda.

Fin dall'inizio si nota la voglia di indipendenza e la forte indole a disubbidire e a dire bugie che Pinocchio ha nei confronti del padre o di chiunque tenti di dargli un consiglio, dicendogli ciò che va fatto e ciò che non andrebbe fatto, come ad esempio il Grillo parlante, voce della sua anima, del suo io più interiore.

Il più grande desiderio di Pinocchio non è quello di studiare, come fanno i bravi ragazzini per bene, né di andare a scuola, tant'è che arriverà perfino a vendersi l'Abbeccedario per andarsene al teatro di Mangiafuoco. No, il suo più grande desiderio è quello di essere libero, di fare ciò che vuole sempre e comunque, senza dover rendere conto a nessuno.

La sua vita si gioca tutta a metà strada tra l'essere un ciocco di legno e il voler essere a tutti i costi un bambino vero. Ma tutto questo avrà un prezzo per il povero Pinocchio costretto a vivere delle disavventure una dopo l'altra, quasi fossero lo scotto da pagare per poter esaudire il suo più grande desiderio.

Da ogni disavventura trarrà una lezione di vita... ma sarà in grado il piccolo burattino di imparare la lezione?

La vita non è solo fatta di giochi, balocchi oppure di zecchini d'oro da seppellire nel Campo dei Miracoli per fare crescere e fruttare. La vita è anche piena di insidie rappresentate dai due furfanti il Gatto e la Volpe oppure dal terribile pescecane ma, anche e soprattutto, dalla sua smania di voler fare di testa sua. Dopotutto, Pinocchio ha una testa di legno e, ad un certo punto, neanche i ripetuti interventi della Fata Turchina riusciranno a salvarlo.

Riuscirà Pinocchio a non perdere di vista la sua Strada Maestra? Ad ascoltare il Grillo parlante e a diventare un bambino per bene?

Questo libro non è solo una delle opere per ragazzi più letta di sempre, è anche una lezione di vita per tutti, grandi e piccoli. Pinocchio non ha età.

Da leggere :)

Chi è Carlo Collodi?

Com'ero buffo, quand'ero un burattino! e come ora son contento di essere diventato un ragazzino per bene!...

(citazione tratta da Pinocchio)

Carlo Lorenzini, da tutti conosciuto come Carlo Collodi è stato un noto giornalista e scrittore italiano. “Il papà di Pinocchio” nasce a Firenze il 24 novembre 1826, precisamente in via Taddea.

La sua grandissima passione per i libri lo portò ad interrompere gli studi superiori nel 1844, anno in cui incominciò a lavorare come commesso nella libreria Piatti. Fu così che divenne redattore ed iniziò a scrivere.

Nel 1856 inizia la sua collaborazione con la rivista umoristica La Lente dove firmò per la prima volta con lo pseudonimo di Collodi. Dello stesso anno sono le sue prime opere importanti: Gli amici di casa e Un romanzo in vapore. Da Firenze a Livorno. Guida storico-umoristica.

La sua attività non riguarda solo il giornalismo e la scrittura, difatti Collodi riceve l'incarico di tradurre le fiabe francesi più famose, difatti, Collodi tradusse Charles Perrault, Marie-Catherine d'Aulnoy, Jeanne-Marie Leprince de Beaumont. Oltre a tradurre dal francese all'italiano, Collodi effettua anche l'adattamento dei testi, integrandovi un insegnamento morale. Il frutto del suo lavoro di traduzione uscì nel 1876 sotto il titolo I racconti delle fate. L'anno dopo appaiono altre due sue opere Giannettino e poi Minuzzolo.

È il 7 luglio 1881, sul primo numero del periodico per l'infanzia Giornale per i bambini (pioniere dei periodici italiani per ragazzi), che esce la prima puntata de “Le Avventure di Pinocchio”, con il titolo Storia di un burattino.

Nel 1883 pubblica Le avventure di Pinocchio raccolte in unico volume. Nello stesso anno Collodi diventa il direttore del Giornale per i bambini e il suo successo di scrittore e giornalista è proprio all'apice.

Collodi è uno scrittore che non si può non leggere almeno una volta nella vita e chissà quanto di voi l'hanno già letto più di una volta. Pinocchio, la sua opere più nota, è di certo un libro che vuole insegnare il valore della verità, della sincerità dei propri sentimenti, da mettere sempre e comunque a servizio del bene, della Fattin, e non dei perfidi gatto e la volpe.

Nel 1962 è stata costituita la Fondazione Nazionale Carlo Collodi che ha, tra i suoi scopi, quello di diffondere e far conoscere nel mondo le opere del Collodi, in particolare "Le avventure di Pinocchio". La città di Firenze gli ha anche dedicato una strada.

Notizie dal web

Per chi volesse approfondire la vita dello scrittore Carlo Collodi può visitare il seguente sito web a lui dedicato http://www.carlocollodi.it/

Buona lettura e a prestissimo con Gomitoliamo Blog!